Orestiadi di Gibellina 2021 – 40° edizione.
Si svolgeranno dal 9 luglio al 7 agosto le Orestiadi di Gibellina 2021, una storia lunga quaranta stagioni, tra teatro, arte e visioni. La manifestazione ha confermato, anno dopo anno, per 40 edizioni, il progetto di Ludovico Corrao per un territorio martoriato dal terremoto e rinato grazie ad una visione.
Tornano anche quest’anno dirette da Alfio Scuderi e realizzate dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia.
Nella 1983, Corrao proponeva la recita dell’Orestea nel “siciliano poetico” ideato da Emilio Isgrò: un vigoroso messaggio di rinascita culturale per tutti i popoli minacciati dai sismi della storia e dai non meno potenti terremoti di civiltà operati dalla guerra, celebrando nel contempo la rifondazione della città e segnare l’alba di un destino tutto da riscrivere, sulle rovine della distrutta Gibellina, novella Troia e l’immaginario Palazzo degli Atridi. L’Orestea segnava idealmente l’inizio di una profonda germinazione di incontri culturali tra artisti, architetti, musicisti, poeti, contadini, artigiani, operai, donne e giovani che insieme rifondano la città e riscoprono l’eternità di Arte e Bellezza.
L’obiettivo di questa edizione è rinnovare l’impegno sul territorio, celebrare la storia di un Festival contemporaneo e celebrare un importante traguardo, che all’inizio sembrava pura utopia, ma che nel corso degli anni ha trasformato la città di Gibellina nella città dell’arte contemporanea che è oggi, grazie al contributo di grandi registi, artisti, attori, scenografi che hanno creato le loro opere a Gibellina, per Gibellina.
Il Festival partirà proprio da “L’Orestea di Gibellina – Agamènnuni”, quel testo scritto da Emilio Isgrò, e che diede il nome alle Orestiadi – dall’Orestea di allora all’Orestea di oggi – (9 luglio), grazie alla lettura scenica di Vincenzo Pirrotta, con le musiche eseguite dal vivo da Alfio Antico.
Verrà raccontata una figura poetica della cultura popolare del mediterraneo, come Giufà, con il “Labortorio Giufà” (10 e 11 luglio) un progetto in due appuntamenti guidato da Francesca Corrao, composto dallo spettacolo inedito “Aspettando Giufà” di Claudia Puglisi e dalla performance narrativa di Ascanio Celestini.
Le Orestiadi racconteranno anche di quel particolarissimo rapporto tra arte visiva e teatro, idea di un’arte universale che a Gibellina ha trovato la sua casa, grazie ad un progetto teatrale in prima nazionale, immaginato per le Orestiadi, dedicato proprio alle muse femminili dell’arte “Pezzi da Museo” (17 luglio) di e con Silvia Ajelli, con la partecipazione straordinaria di Simona Marchini.
Il progetto teatrale intorno all’arte avrà un altro punto di forza nella proiezione della creazione video di Roberto Andò e Marco Betta “Il Quadro nero” con le parole di Andrea Camilleri, ispirata alla Vucciria di Renato Guttuso: l’arte a Gibellina prende vita e si racconta sulla scena. L’impegno civile e sociale delle Orestiadi è sempre stato, e lo è ancora oggi, un’importante matrice del percorso artistico del Festival, che oggi continua anche in scena, attraverso “Mafia, singolare femminile” (18 luglio) con la regia di Enrico Stassi e fuori rassegna (19 luglio) “Io sono Emanuela Loi” con la regia di Alessio Piazza, per ricordare Paolo Borsellino. Un’attenzione sempre importante è rivolta anche alle giovani generazioni, guardando al futuro con curiosità, per questa ragione si conferma anche quest’anno il premio under 35 #cittàlaboratorio, giunto alla sua quarta edizione, che si arricchisce della collaborazione con il Comune di Gibellina: a partecipare in anteprima i due progetti vincitori di quest’anno: “My name is Patrick Zaki – 45 Days” (23 luglio) di Alessandro Lenzi e “Ezechiele 43/11 Italia” (24 luglio) di Salvatore Cannova.
Questa edizione vuole segnare anche un filo rosso con gli artisti che hanno scritto la storia del Festival. E in questa storia non poteva mancare un omaggio a Franco Scaldati, il debutto del suo storico “Totò e Vicè” (30 luglio) in una versione nuova e inedita con la regia di Giuseppe Cutino.
Chiudono il Festival due progetti speciali: nel centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia, un progetto in collaborazione con il Ministero Beni Culturali, per raccontare Leonardo Sciascia e il suo importante rapporto con Gibellina, “La Sicilia, il suo cuore” (31 luglio): un video a cura di Dario Palermo, un’istallazione a cura di Umberto Cantone, una drammaturgia di Roberto Andò, da “La notte delle lucciole” di Sciascia, letta in scena da Claudio Gioè.
Parlando di ricorrenze culturali e di simboli di rinascita, non si poteva non ricordare l’incredibile opera di Dante nel settecentesimo anniversario dalla sua morte, guardando soprattutto all’influenza che la sua scrittura ha avuto sulle future generazioni di scrittori e artisti. Per questo abbiamo immaginato un progetto in collaborazione con l’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia e la Soprintendenza di Trapani, che abbia al centro quella “commedia divina” che ha ispirato e continua ad ispirare gli autori contemporanei. Il progetto partirà dalla scrittura di Dante per declinare tre eventi al Cretto di Burri. Nasce così “La Nuova Commedia” (5, 6 e 7 agosto) ovvero un percorso artistico inedito ispirato all’opera di Dante grazie a tre grandi artisti del nostro tempo: Virgilio Sieni con PARADISE NOW#GIBELLINA, un viaggio performativo che si conclude nello spazio senza tempo della felicità; Sergio Rubini con La Vita Nuova, la prima opera di attribuzione certa di Dante Alighieri, che l’artista rilegge, racconta, reinterpreta; per chiudere con La Bestiale Commedia di Vinicio Capossela, un viaggio tra parola e musica nell’opera dantesca, per ricordare e festeggiare Dante Alighieri al Cretto di Burri.
Per maggiori informazioni sulle Orestiadi di Gibellina 2021:
https://www.fondazioneorestiadi.it/
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